Il mestiere di fornaciaio è sicuramente tra i più antichi del mondo; la nostra tradizione rimanda alla tecnica etrusca e romana, in un processo composto da fasi che si ripetono ciclicamente da millenni.
Estrazione, stagionatura e preparazione della creta
L’argilla viene estratta a fine estate e sottoposta a stagionatura per tutta la cattiva stagione, quindi viene affinata e poi laminata, al fine di ottenere un impasto omogeneo.
Produzione del mattone
Fatto l’impasto, composto esclusivamente da acqua piovana (che si raccoglie in uno stagno durante la cattiva stagione) e argilla della nostra cava, lo si carica sul banco di lavoro. Qui avviene lo stampaggio da parte del fornaciaio, che consiste nel pressare a mano in uno stampo di legno fatto su misura la creta, per poi toglierne l’eccesso con un regolo di legno; posando in terra lo stampo pieno ed estraendo lo stesso, il mattone è fatto.
Essiccazione all’aria
Successivamente il mattone viene fatto asciugare all’aria per 15/20 giorni naturalmente, o sulle piazze dove è stato prodotto (a ventaglio o in terra) o in “gammette” erette ad arte. Durante questo tempo l’acqua lentamente evapora ed il mattone di conseguenza si indurisce, assumendo la giusta consistenza per poter essere trasportato al forno e cotto.
Cottura nell’antico pozzo
Il mattone viene quindi infornato nel pozzo sovrapponendo sapientemente i vari strati (detti barchi), in modo che il calore che arriva a tutti i mattoni sia pressoché uniforme, sia che stiano in fondo o in cima, sei metri più su (le minime variazioni di temperatura determinano le varie sfumature di colore).
Una volta infornati tutti i mattoni, si procede con la cottura, alimentata da legna nostrana, che dura circa settanta ore consecutive: ventiquattro/trenta di “tempera” (riscaldamento) e trentasei/quaranta di cottura vera e propria, a circa mille gradi. Una volta spento il forno, dopo ben tre giorni di raffreddamento, si toglie lo strato di pezzame di mattoni posto sulla parte superiore del forno (detto “barcaccio”) allo scopo di trattenere il calore. A questo punto il mattone può essere sfornato ed imballato, sempre manualmente. Finalmente è pronto per essere consegnato.
È evidente che nessun prodotto di sintesi entra nel ciclo produttivo; così i nostri manufatti si possono fregiare del titolo di biologico.