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ESEMPIO DI RECUPERO ABITATIVO

La Fornace Stefani si è cimentata nel recupero di un ambiente curando la ristrutturazione dal principio alla fine e prendendosi la responsabilità di tutte le scelte fatte.

Il punto di partenza era una vecchia falegnameria di piccole dimensioni ma con architettura di rilievo. La struttura si trova al piano terra, inserita in un nucleo abitativo che la circonda.

La scommessa era renderla un’unità abitativa di pregio, recuperando ed evidenziando tutto ciò che di particolare esisteva nella sua struttura, e contemporaneamente mixarla con soluzioni architettoniche moderne ed originali, permettendo da una parte la massima sfruttabilità degli spazi e dall’altra di strizzare l’occhio ad una utenza giovane a cui, data la metratura limitata, probabilmente sarebbe stata destinata.

L’ambiente, unico, era attraversato da un enorme arco e dalla porzione di un secondo che scompariva nel muro. Sotto il vecchio intonaco era evidente che si nascondessero muri portanti realizzati in pietra locale e mattoni. Le aperture, ampie, si estendevano fino al piano di calpestio. La necessità di rialzare il piano di calpestio e realizzarlo su due livelli ha comportato la scelta di sacrificare il pavimento in cotto originale (peraltro molto rovinato dall’uso di macchinari pesanti). Le tramezzature sono state decise in funzione dell’importanza estetica del grande arco e della scelta di realizzare la zona giorno sul fronte stradale e la zona notte sul retro.

Ne è stato ricavato un soggiorno con apertura sulla cucina (solo parzialmente nascosta) e su uno studio aperto che all’occorrenza diventa una piccola camera da letto mediante chiusura di un grande soffietto ad effetto muro.

La cucina, priva di aperture verso l’esterno, riceve la luce da un’ampia porzione di parete in vetro cemento che la sovrasta ed è ovviamente servita da un impianto di aspirazione di grande efficienza.

La zona notte, rialzata di un gradino, è composta da un piccolo sgombero, da un bagno di buone dimensioni e da una camera da letto all’interno della quale è stato ricavato un soppalco, permesso dall’altezza originale della struttura che era di circa 4 metri. Il contenimento di tale altezza è stato ottenuto con il rialzamento del pavimento (anche per una questione di isolamento) di 30 cm nella zona giorno e di 50 nella zona notte ed applicando sul soffitto (in travi di legno e tavelle industriali) una controsoffittatura. Soluzione che peraltro ha permesso così il passaggio di tutte le tubature di aereazione, sfiati e prese d’aria.

Per ciò che riguarda le pareti originali non c’è stato il minimo dubbio: recuperare almeno due pareti in pietra e gli archi a mattoni. La scelta del materiale per la pavimentazione è ricaduta ovviamente sul nostro cotto fatto a mano; il desiderio di non incorrere in qualcosa di troppo scontato in una architettura di questo tipo ci ha portato a fare una sperimentazione ai limiti dell’azzardo che richiedeva una buona dose di immaginazione sull’effetto finale, non solo del pavimento in sè, ma anche dello stesso inserito in un contesto che nelle nostre intenzioni doveva essere particolare, ma non ridondante. Quindi ecco che in abbinamento alla pianella classica 15x30, con una tradizionale finitura feltrata, abbiamo abbinato dei quadratini 7,5x7,5 di cotto smaltato di ben 2 colori, per di più montati con un disegno inedito. Naturalmente il tutto di nostra produzione!

L’apertura della porta d’ingresso ha richiesto la realizzazione di un gradino circolare, in quanto l’entrata è rimasta a livello del piano originale. Il portoncino è incastonato in una bellissima muratura a mattoni evidenziatasi dopo la rimozione del vecchio intonaco.

Nella camera da letto si è riusciti a mantenere a vista la convergenza degli archi e la parte in pietra che insiste su di essa, creando un effetto più che gradevole. Questo particolare, unito al soppalco di cui abbiamo accennato (accessibile da una scaletta a vista in ferro e legno) e ad un armadio realizzato su misura sotto lo stesso, contribuisce a dare all’ambiente un senso di grande originalità unito ad una funzionalità estrema.

Il bagno ha visto l’uso di piastrelle 15x15 in cotto fatto a mano, smaltate artigianalmente in seconda cottura. La scelta dei colori è caduta sul bianco puro e sul rosso brillante, posati a strisce sul rivestimento verticale e con un decoro rettangolare sul pavimento, al fine di dare allegria e leggerezza alla stanza. La doccia è inserita in una nicchia preesistente; la pittura su scala cromatica delle mattonelle rosse ed i sanitari sospesi completano il colpo d’occhio sull’ambiente.

Per ciò che riguarda le pareti intonacate, la scelta è caduta su una pittura realizzata ad ampie strisce bicolori che contribuiscono a dare sensazione di spazio ed al tempo stesso a non togliere importanza agli altri elementi architettonici.

La scelta di sobrietà estrema, che valorizzasse le soluzioni strutturali, ha prevalso anche per ciò che riguarda l’illuminazione, con lampade a led minimaliste, e soprattutto l’arredo: principalmente Ikea, con qualche elemento di artigianato artistico. Idem per gli infissi, le porte interne ed i tendaggi.



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